Paziente: Charlie Harper

Il sig. Harper arriva nel mio studio accompagnato da una confezione di birre da 12, su suggerimento del fratello convivente Alan.
Pare che la vita sregolata che conduce sia diventata un problema per il fratello, soprattutto per l’esempio che dà a Jake, il figlio adolescente di Alan (anch’esso convivente).

Il sig. Harper riferisce di assumere alcolici nell’arco di tutta la giornata: a partire dalla colazione a base di birra, nelle giornate sì, o Bourbon, nelle giornate no, fino ad arrivare al dopo cena davanti alla tv con birra, scotch o vodka.

In qualche modo, non si sa come, Charlie non presenta i disturbi fisici generalmente correlati all’abuso di alcol e la sua vita, almeno apparentemente, sembra nella norma.

Charlie è un compositore di jingle pubblicitari, scapolo di professione, che vive in una lussuosa villa a Malibù circondato da donne bellissime, la cui perfetta esistenza viene irrimediabilmente turbata quando il fratello, chiropratico pedante e con manie compulsive, viene lasciato dalla moglie e si trasferisce a casa sua con il figlio Jake.
Sembra che questo evento abbia portato il sig. Harper ad aumentare spropositatamente la quantità di alcool assunta: “se avesse mia madre come madre e si ritrovasse a vivere con mio fratello e mio nipote  assumerebbe alcol anche lei”.

Non ha una relazione che può essere definita stabile e/o esclusiva, preferisce il sesso occasionale senza impegno, incurante dei sentimenti che, spesso, provano le donne con cui ha rapporti sessuali. Sebbene provi a nasconderlo, è evidentemente rimasto “scottato” da una donna di cui era follemente innamorato ma che lo ha lasciato proprio a causa del suo stile di vita, fatto di eccessi e tradimenti.

Charlie inizia a bere fin da giovane quando, travolto dal successo dei suoi jingle, non riesce a gestirne la pressione. L’alcol diventa prima un tranquillante, poi un elemento imprescindibile per mantenere vivo il processo creativo e per gestire lo stress. Tra le sue opere migliori, indubbiamente, la sigla di Oshikuru Demon Samurai:

  • Tolleranza
  • Astinenza
  • Desiderio persistente
  • Scarsa capacità di controllo
  • Interruzione di attività (anche lavorative) per assumere alcol

tutto ciò fa propendere per un disturbo correlato a sostanze: l’alcolismo.

Nonostante Charlie sia un personaggio divetente, piacevole e attraente in realtà l’alcolismo è un male terribile per chi ne soffre ed è un inferno assoluto per chiunque stia loro vicino.
BEVI RESPONSABILMENTE

Dott.ssa Cristina Politano
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A lunedì prossimo con un nuovo paziente nella rubrica #Diagnosispicciola per STVFA!

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