Federica Simone, infermiera di terapia intensiva

In un clima quasi surreale, dove le notizie si susseguono velocemente e talvolta in modo contraddittorio, ho voluto un contatto diretto con la realtà, o meglio, con una realtà, immersa nell’emergenza Coronavirus. Ho scelto di rivolgere qualche domanda a Federica Nicola, infermiera del reparto di rianimazione (RIA) dell’Ospedale Civile Edoardo Agnelli di Pinerolo.

Conosco Federica da quasi 17 anni e, fin dal primo incontro, è stata per me un porto sicuro, fonte di protezione e sicurezza. 

È la “direttrice” che quando si fanno le foto di famiglia dispone tutti nel miglior modo possibile, in tempi record, a ritmo di “dai dai dai forzaaa dai”. 

È il “sergente” che in ogni occasione trasmette sicurezza. 

È la zia che ha affrontato un dramma familiare che avrebbe affondato chiunque, con forza, dignità e speranza. 

È lo sguardo rassicurante che tutti cercano, senza rendersene conto.

Federica Nicola, infermiera
Federica Nicola, infermiera dell’Ospedale Civile Edoardo Agnelli di Pinerolo

Intervista a Federica, infermiera in prima linea

Ciao Fede, prima di cominciare vorrei ringraziarti per aver trovato un po’ di tempo per rispondere alle mie domande, non era scontato in questo momento. Pronta? Si parte!

Per molti anni hai lavorato come infermiera in terapia intensiva (RIA), da qualche tempo hai cambiato reparto. Ora, in virtù della tua esperienza sei stata ricollocata in RIA. Che reparto hai lasciato e come lo ritrovi ora?

Hai paura?

Com’è cambiata la tua quotidianità?

Diventa difficile far riposare la mente quindi? 

Federica pronta ad iniziare il turno: carica, grintosa e solare come sempre

Molti dicono “siamo in guerra contro un nemico invisibile”. Ti senti in guerra?

C’è un aspetto particolare di quest’emergenza che ti colpisce più di altri? 

La cronaca ci racconta che, prima di questa situazione i medici, e soprattutto gli infermieri, sono stati spesso oggetto di denunce e di aggressioni verbali e fisiche. Oggi il mondo intero vi considera degli eroi. Che effetto fa? 

Siamo quasi al termine della nostra intervista, se potessi dare un messaggio a reti unificate, cosa diresti? 

Ci lasciamo con l’immagine che porterai sempre con te quando questa emergenza sarà finita. 

Grazie per quello che tu, i tuoi colleghi, i medici e tutti gli operatori sanitari state facendo per noi.

Grazie anche per aver risposto alle mie domande: come ho detto all’inizio, non era scontato in un momento simile. 

Ciao Fede, grazie ancora e speriamo di poterci rivedere presto!

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